Descrizione
La Chiesa di San Sisto a Piacenza è un ottimo esempio di architettura rinascimentale.
Ha, in realtà, origini molto antiche: l’imperatrice Angilberga, moglie dell’imperatore Ludovico il Pio, la fondò nel 874 con annesso un convento di benedettine. Nel 882 Angilberga divenne anche badessa del monastero e vi morì nel 889.
Nel 1112, per volere di Matilde di Canossa il monastero venne ceduto ai monaci benedettini. A loro volta dovettero cederlo alle suore di Santa Chiara dell’ordine di San Damiano e poi di San Sisto e di San Francesco.
L’attuale chiesa venne edificata nel 1499-1511 ed è l’opera prima (in architettura sacra) di Alessio Tramello.
La facciata, modificata nel ‘700, è preceduta da un ampio cortile porticato.
L’interno della Chiesa di San Sisto, a tre navate, è un pregevole esempio di architettura del primo Rinascimento, con bei dipinti di Procaccini, Pittoni, Palma il Giovane, dei Campi.
Sul fondo sopra l’altare maggiore è posta la copia del capolavoro di Raffaello la Madonna Sistina, eseguita espressamente per la chiesa piacentina.
L’originale fu venduto dai benedettini nel 1754 ad Augusto III re di Polonia ed Elettore di Sassonia e oggi rappresenta il pezzo più pregiato del museo di Dresda.
Notevole il coro ligneo intarsiato di Bartolomeo Spinelli da Busseto e Giampiero Panbianchi da Colorno (1514).
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Modalità d'accesso
La chiesa è aperta tutti i giorni e l'ingresso è libero.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 19 febbraio 2024, 14:53